Attraverso le immagini e i testi, la mostra vuole offrire al visitatore uno sguardo sulla bellezza di luoghi affascinanti, seguendo un itinerario che dalla Giordania – percorsa dal confine nord con la Siria fino a Aqaba sul Mar Rosso – raggiunge Israele, la Terra tre volte Santa, lungo piste che incrociano fortezze nel deserto, caravanserragli, rovine archeologiche, chiese, moschee e sinagoghe. Ma intende anche sostenere la promozione della conoscenza tra popoli e culture diverse, soprattutto in epoche come quella attuale che reclamano l’impellente necessità di costruire rapporti e scambi tra gli uomini, piuttosto che diffidenze e divisioni.
La parola e l’esperienza nel viaggio
L’esperienza del viaggio – vissuto attraverso lo sguardo non solo di visitatori stranieri di luoghi, ma anche di persone – è rappresentato dalla parola: altro punto nodale nell’esperienza del viaggio e dell’incontro. Parola – in questo caso scritta – che accompagna la visione delle immagini, raccontando incontri e relazioni, scambi culturali con chi il luogo lo abita. Le immagini sono accompagnate da una sorta di ‘diario di viaggio’ scritto da chi – occidentale – guarda un paese, una cultura, completamente diversi dal proprio, con stupore, ma anche con la convinzione che la diversità può essere ricchezza.
Fotografie di: Hussein Khirfan, Andrea Silvestroni, Francesco Sgrazzutti, Stefano Mengato, Ghazal Saadat-Lajevardi, Alessandro Santarossa. Testi di: Andrea Silvestroni
inaugurazione mostravenerdì 24 aprile ore 18.45 chiesa di S. Giorgetto – Verona
Il viaggio – aperitivo con gli autori; aperitivo a tema proposto da le Muse – Chef Restaurant & Country Lodgegiovedì 30 aprile ore 18.45 chiesa di S. Giorgetto – Verona
L’incontro – aperitivo con gli autori; aperitivo a tema proposto da le Muse – Chef Restaurant & Country Lodge
sabato 2 maggio ore 18.00 presso Chiesa di San Giorgetto ( presso Sant’ Anastasia) – Verona
Siria: quale eredità culturale? Bellezza o distruzione…
Incontro con Mustafa Jazairi, architetto siriano
Mustafa Jazairi metterà in luce la magnificenza che il territorio siriano ha saputo nei millenni creare, conservare e portare… L’eredità culturale non riguarda solo chi abita il territorio, ma tutti noi, essendo da sempre la Siria considerata la “culla della civiltà”. Questa eredità oggi è fortemente in pericolo e chiede di essere ripresa, ‘cullata’ e protetta, perché ancora possa essere presente non solo per noi, ma anche futuro e testimonianza della nostra identità umana.Mustafa Jazairi, architetto siriano, laureato a Venezia, ha svolto l’attività professionale in Medio Oriente seguendo progetti architettonici e culturali, consulente per progetti di cooperazione internazionale è specializzato nel turismo culturale. Nel 2002 ha svolto il master in teologia e religioni comparate e civiltà islamica, Facoltà di Teologia di Damasco. Nel 2004, nella medesima facoltà ha compiuto studi specializzati sulla civiltà islamica in Spagna. Nel 2006 ha conseguito il Dottorato presso l’Università di Barcellona, facoltà di lettere e studi semitici, con tesi dal titolo “Inmigración religiones y identidad, Perspectiva antropologica historica y practica”.
venerdì 15 maggio ore 18.00 presso sala conferenze Ss. Apostoli, p.tta Ss. Apostoli – Verona
Il patrimonio archeologico a rischio: Siria e Iraq (titolo provvisorio)
Incontro con Davide Natali, archeologo
L’incontro si propone di percorrere un viaggio fra le bellezze archeologiche e artistiche nel Medio Oriente, attraverso l’esperienza professionale e umana di un archeologo italiano di grande esperienza e passione. In particolare saranno mostrati siti in Siria e Iraq, i cui splendori sono pur oggi intaccati dal dramma della guerra e del terrorismo.
Davide Natali, archeologo, è ricercatore presso La Sapienza Università di Roma (dipartimento di Scienze dell’Antichità) dal 2012. Nel 2006 ha conseguito presso il medesimo ateneo il dottorato di ricerca in Archeologia Orientale. Negli anni 2010-2011 è stato professore di Archeologia e Storia del Vicino Oriente Antico presso l’Università degli Studi di Parma.
Dal 1998 al 2010 ha regolarmente partecipato alle campagne di scavo della Missione Archeologica Italiana in Siria presso il sito di Tell Mardikh-Ebla.
Dal 2014 è co-direttore della Missione Archeologica Italiana a Tell Surghul-Nigin nell’Iraq meridionale (provincia di Dhi Qar).