“Che cosa c’è da nascondere nella valle dell’Omo? Le mille ombre del sistema Italia in Etiopia”.
È il titolo del rapporto che verrà illustrato al primo appuntamento 2017 dei Martedì del mondo martedi 10 gennaio 2017 alle ore 20,30 presso la Sala Africa dei Missionari Comboniani in Vicolo Pozzo 1
Luca Manes, giornalista dell’associazione Re:Common e autore del rapporto, racconterà perché gli è stato impedito entrare nella valle del fiume Omo, dalle cui acque dipende la sopravvivenza di 300mila persone, e di capire l’impatto delle cosiddette politiche di sviluppo.
Il corso del fiume Omo è sbarrato da tre dighe, costruite dalla Salini-Impregilo e simbolo dello sviluppo dell’Etiopia, paese il cui esecutivo è amico dell’Occidente e dell’Italia, ma non ha certo a cuore le libertà civili e politiche, e i diritti umani.
Ciononostante, nel triennio 2013-2015 l’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Italia ha toccato quota 100 milioni di euro e sono in aumento gli investimenti e gli interessi italiani privati. Sarebbe interessante capire come si conciliano le dighe e la conseguente sottrazione di acqua e di terra alle popolazioni locali, con i microprogetti di gestione comunitaria dell’acqua piovana messi in campo dalla cooperazione italiana.
Re:Common, che ha raccolto il testimone dalla Campagna per la riforma della Banca Mondiale, conduce inchieste e promuove campagne contro la corruzione e la devastazione dei territori, e si batte per una gestione democratica dei beni comuni.
A moderare la serata, il giornalista Gianni Ballarini, redattore della rivista Nigrizia.
I Martedì del mondo (ottobre 2016/giugno 2017) sono promossi da Fondazione Nigrizia, dal Centro missionario diocesano, dalla rivista Combonifem e dal Cestim (Centro studi immigrazione).
Per informazioni:
Fondazione Nigrizia Onlus: 045.8092390
Centro Missionario Diocesano: 045.8033519
Combonifem: 045.8303149
Cestim – Centro studi immigrazione: 045.8011032
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