Una delle pochissime eccezioni alla crisi del turismo causata dalla pandemia è stato il cosiddetto “turismo lento” che permette di muoversi all’aria aperta senza bisogno di mezzi di trasporto .
Giovedi’ 21 aprile alle 20,30 vi aspettiamo quindi alla Sala Africa di Fondazione Nigrizia ( Vicolo Pozzo 1, con ampio parcheggio gratuito) per la presentazione di “Non manchero’ la strada- che cosa puo’ insegnarci il cammino” (Editori Laterza) , il nuovo libro di Luigi Nacci, scrittore e poeta della “viandanza “ che dialogherà con Agostino Mondin sul significato del mettersi in cammino nel nostro mondo concitato e iperconnesso.
“Mettersi in cammino vuol dire scegliere un’altra vita. Una vita semplice, in cui ogni incontro è una porta, ogni volto un viaggio, ogni sentiero una via per esplorare se stessi e il mondo. Farsi nomadi per essere liberi”.
Un libro prezioso che ci esorta a incamminarci, ciascuno con il proprio passo, verso il nostro destino abbandonando comodità e abitudini consolidate, rinunciando alla rete sicura degli affetti e delle conoscenze, affidandosi all’ ignoto ed agli estranei che si incontreranno lungo la via, accontentandosi dell’ essenziale e riscoprendo i limiti del proprio corpo…
Vi aspettiamo numerosi perché oltre ad affrontare in modo poetico una tematica di notevole interesse, nel corso della serata non tralasceremo tanti aspetti pratici perché Nacci è anche una guida ambientale ed ha fatto moltissimi lunghi cammini a est e ad ovest d’ Europa .
Luigi Nacci vive a Trieste, dove è nato nel 1978. È insegnante, giornalista e guida ambientale escursionistica.
Ha pubblicato in poesia: Il poema marino di Eszter (Battello, 2005), poema disumano (Cierre, 2006; Galleria Michelangelo, 2006, con CD), Inter nos/SS (Galleria Mazzoli, 2007, a cura di Nanni Balestrini; finalista al Premio Delfini e Lorenzo Montano), Madrigale OdeSSa (d’if, 2008; Premio Mazzacurati-Russo), odeSS (in Decimo quaderno italiano di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2010, a cura di Franco Buffoni). Ha pubblicato inoltre il saggio Trieste allo specchio. Indagine sulla poesia triestina del secondo Novecento (Battello, 2006).
Suoi testi e interventi sono apparsi su testate e blog, come il “Corriere della Sera”, “il manifesto”, “Il Piccolo”, “L’Indice dei libri del mese”, “Doppiozero”,”alfabeta2″, “Il Reportage”, “Meridiani Montagne”, “Nazione Indiana”, “in pensiero”, “Absolute Poetry” (di cui è stato curatore) e altri.
Ha ideato e diretto molte rassegne culturali, tra cui il Festival della Viandanza, parola che ha messo al centro della sua ricerca di uomo e autore. Cammina da solo, oppure accompagnando gruppi per la Compagnia dei Cammini. Predilige i sentieri iberici e quelli balcanici, ama il Carso, adora andare fuori sentiero. Ha raccolto queste esperienze in articoli e in quattro libri in prosa: Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza (Ediciclo, 2014; vincitore del Premio L’Albatros – Città di Palestrina per la letteratura di viaggio), Viandanza. Il cammino come educazione sentimentale (Laterza, 2016), Trieste selvatica (Laterza, 2019; finalista al Premio Cortina d’Ampezzo) e Non mancherò la strada. Che cosa può insegnarci il cammino (Laterza, 2022).
Per Ediciclo cura la collana “La biblioteca del viandante”.
Agostino Mondin, giornalista, accompagnatore escursionistico per la Federazione Italiana Escursionismo, ha diretto per molti anni Radio Popolare Verona dove ha ideato e condotto molti programmi dedicati al turismo sostenibile ed all’escursionismo. Da circa trent’anni accompagna gruppi in montagna, in precedenza con il circolo di Legambiente Verona, Fagiani nel Mondo, ora con l’Associazione Abazia, di Badia Calavena, affiliata alla Fie.