Vi segnaliamo volentieri l’iniziativa “Conclusioni del sinodo sull’Amazzonia” con il Cardinal Pedro Barreto, nell’ambito dei martedì del mondo di Nigrizia, che si terrà il 5 novembre alle ore 20.30 presso la Sala Africa dei Missionari Comboniani (Vicolo Pozzo 1).
All’indomani del Sinodo e del suo documento finale, la Chiesa auspica una vera conversione integrale, segnata da una vita semplice e sobria, sullo stile di san Francesco d’Assisi. Una Chiesa impegnata a relazionarsi armoniosamente con la casa comune e quindi, nel sogno di papa Francesco, una Chiesa in uscita, capace di entrare nel cuore di tutti i popoli amazzonici.
La missione, per i padri sinodali, non è qualcosa di facoltativo: la Chiesa è missione e l’azione missionaria è il paradigma di tutta l’opera della Chiesa. Per cui la Chiesa in Amazzonia dovrà essere “samaritana”, aperta all’incontro con tutte e tutti, e “mariana”, cioè generatrice di figlie e figli che sono popolo che cammina.
Non potrebbe essere diverso il messaggio che arriva dall’Amazzonia, cuore biologico del mondo, non potrebbe essere che un messaggio di vita che si esprime attraverso una realtà multietnica e multiculturale. Realtà che, proprio per le sue diversità, è fonte di arricchimento reciproco.
La sinodalità ha allargato corresponsabilità e ministerialità a tutte e tutti i laici, uomini e donne, che sono chiamati a portare il proprio contributo alla promozione umana non solo tra la gente ma nelle istanze di governo e nei consigli pastorali. Si è fatta avanti la richiesta di un protagonismo femminile, alla luce di una ministerialità già riconosciuta da Gesù alla donna; e di un sostegno alla formazione e promozione di diaconi permanenti, anche sposati, che risiedano soprattutto presso le comunità che abitano sulle rive dei fiumi indigeni.
Di tutto questo, delle grandi novità fuoriuscite dal Sinodo sull’Amazzonia, martedì 5 novembre, parlerà uno dei protagonisti delle giornate romane: cardinal Pedro Barreto. Nato e cresciuto nel centro di Lima, Barreto si racconta da sempre “convertito dagli indios”. L’attuale arcivescovo di Huancayo e vice-presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) è stato promotore e animatore dell’incontro romano.