Il primo appuntamento di luglio della rassegna “I confini della libertà” organizzata con gli amici di Corte Dogana è con Tino Mantarro che giovedì 4 luglio alle 21 presenterà “E Lisbona sfavillava” ( Bottega errante edizioni ) dialogando con Daniela Barani.
Chi arriva a Lisbona per la prima volta rimane colpito dalla grandezza del fiume, dalla bontà dei pastéis de nata e dalla sua luce. Una luce eccessiva, onnipresente, di un nitore che quasi ferisce gli occhi. Così unica che i portoghesi che vivono all’estero ne provano subito nostalgia. Dopo aver vissuto a Lisbona da studente, Tino Mantarro continua a tornarci per scoprire i segreti che nasconde questa città: ha passeggiato lungo le rive del Tejo, ha conversato con passanti occasionali, origliato i discorsi sui bus mentre si muoveva per incontrare professori di fisica, ispettori di polizia, meteorologi, comandanti di navi, astronomi, venditori di candele. Si è tuffato nei libri di Antonio Tabucchi e Fernando Pessoa, visitando gli angoli meno raccontati, andando allo stadio da Luz per vedere il Benfica, pagaiando lungo l’immenso estuario. Andando alla ricerca di tutti quegli elementi, veri o sognati, che contribuiscono al mito della luce di Lisbona.
Avevo camminato tutto il giorno per una città favolosamente decadente, accarezzata da una luce chiara, invadente, che sembrava nascondere le muffe dei palazzi e le magagne dei secoli. Mi ero dissetato di scorci sbilenchi e di piccole birre alla spina, fresche e della misura giusta per ordinarne subito un’altra. Scoprendo fin dal principio quello che c’è scritto su tutte le guide: la città è piena di miradouros, belvedere in cui esercitarsi nella cosa migliore che si può fare a Lisbona, starla a guardare.
TINO MANTARRO è giornalista, dal 2007 lavora a “Touring”, il mensile del Touring Club Italiano, dove coniuga le sue passioni – storia, geografia, antropologia – con l’opportunità di viaggiare per raccontare il mondo. Appena può si mette in viaggio per vedere tutto quello che si trova a est di Trieste. Ma c’è un unico posto in Occidente dove andrebbe a vivere: il Portogallo. Ha scritto due libri di viaggio, Nostalgistan (2019, Ediciclo) sull’Asia centrale, e L’attrazione dei passi (2023, Ediciclo) un invito a scoprire che cosa c’è oltre le cime. Ha collaborato ad alcune Guide Verdi Touring e a diversi volumi collettivi editi dal Touring Club Italiano.