Uscito  in Italia per Ediciclo Editore, grazie alla traduzione di Alberto Vaona, “Il viaggio impossibile”  narra della prima traversata a pedali della foresta amazzonica deffettuata dalla coraggiosa cinquantenne Louise Juliet Sutherland (1926-1994).

Classe 1975, veronese, Alberto Vaona è un medico che ha viaggiato in bici in oltre 20 Paesi. Nel 2014, mentre sta andando a Lima, in Perù, sorvola la foresta amazzonica nella notte e ne rimane incantato. Comincia a fare ricerca: vuole capire se si può attraversare completamente in bicicletta e se qualcuno l’ha già fatto. È così che incontra il libro di Louise J. Sutherland, un’infermiera neozelandese di 52 anni che nel 1978 parte da Londra e atterra in Brasile, da sola, e in sella alla sua bici Peugeot nuova di zecca di cui non conosce nulla, con due borsette da attaccare al portapacchi e una scorta di latte condensato, è determinata ad attraversare la foresta amazzonica lungo la “Transamazzonica” inaugurata da poco.

Ha una grande esperienza di viaggio in bici, ha già percorso 60.000 chilometri attraversando 54 Paesi, tra cui una Calais-Bombay e una Vancouver-Perù, ma è la prima persona a percorrere in stile ciclo-camping la BR-230 o Rodovia Transamazônica. Niente case, niente cibo, niente acqua potabile, isolamento totale, per migliaia di chilometri nessuna possibilità di comunicazione, nessuna possibilità di soccorso, animali feroci e tribù indigene sconosciute e molto pericolose: Louise Juliet Sutherland, fuoriclasse assoluta, è l’unica donna a compiere l’impresa.

Alberto Vaona, nel 2023, ripercorre in stile ciclo-camping la stessa traversata della foresta amazzonica, ricostruendo le tratte percorse negli anni ’70 da Sutherland. Si occupa poi della traduzione del testo, che comprende una sezione fotografica con le immagini di ieri e di oggi: quelle scattate dalla Sutherland e quelle scattate da Vaona compiendo lo stesso percorso, 45 anni dopo. Le Illustrazioni in copertina sono di Beppe Conti.

Il viaggio impossibile” è il racconto di questo viaggio lento, nel corso del quale la Sutherland, come sottolineato da Vaona “si gusta quelle povere cose che la gente le offre durante il percorso”, sostando molto nelle tappe impreviste che il viaggio le regala. “Grazie agli appunti che mi ha inviato la famiglia – racconta l’autore, che per l’edizione italiana ha curato anche l’introduzione, le note e i commenti – è stato possibile ricostruire la tabella di marcia di Louise Sutherland, che dice molto dello stile con cui ha viaggiato. Fidarsi degli altri, essendo esposti in una situazione di bisogno, è un aspetto tipico del ciclo-viaggio. Inoltre, colpisce l’aspetto antropologico: la gente non è minacciosa come sembra, e il contatto con la natura diventa sublime”.

Parte del ricavato della vendita del libro finanzierà le attività sanitarie di Amazonia Onlus, un’organizzazione no-profit italiana impegnata da 20 anni nella protezione della foresta amazzonica; potrà così continuare il sogno di Louise Sutherland, ovvero acquistare una Clinica Mobile per aiutare gli Indios con il ricavato della pubblicazione del racconto del suo ciclo-viaggio. Alberto Vaona è anche l’ideatore del progetto IoSonoAmazzonia, ciclo-viaggiatori solitari nella Grande Foresta per testimoniare la stretta relazione tra la conservazione della natura e il rispetto dei diritti umani.

Giovedì 5 dicembre “Il viaggio impossibile” approda nella splendida cornice di una delle più belle ville del Veneto, con la presentazione, in anteprima, a Villa Montanari, detta anche Palazzo de’ Merli, a Gazzo Veronese (Verona). L’appuntamento è con l’autore Alberto Vaona, che dialogherà con Luigi Licci della “Scuola del Viaggio”, nell’ambito della rassegna “Ville da leggere”, il ciclo di incontri promosso dall’Associazione Editori Veneti e dall’Associazione Ville Venete dell’Adige nelle Ville del territorio. Ad anticipare la presentazione, che si terrà alle ore 18:45, la visita guidata di Villa Montanari, a partire dalle ore 18:00.

Un viaggio epico quello di Louise Sutherland, una storia di emancipazione e coraggio, fonte di ispirazione per tutti e in particolare per le donne. Dal suo racconto emerge il ritratto di una foresta amazzonica di quasi 50 anni fa, come non la vedremo più per gli effetti dei cambiamenti climatici e della deforestazione.